Le nostre previsioni per il 2021
28 dicembre 2020
Gli investimenti pubblici cresceranno – Mirco Pegoraro, CEO
La pandemia continuerà nel 2021 e i suoi effetti sulla società continueranno a farsi sentire anche negli anni successivi. La pandemia è una responsabilità pubblica e sociale. Mi aspetto che il 2021 sia caratterizzato da un forte intervento del governo a sostegno della domanda. Dovremmo aspettarci importanti investimenti soprattutto nell’interesse pubblico: infrastrutture, interventi per l’equilibrio idrogeologico, infrastrutture digitali, trasporti civili e commerciali, aree verdi e verde urbano.
Mercati macro vs Mercati individuali – Luca Zausa, CSO Global
Ci saranno diversi trend di crescita legati alle macro aree come l’Europa, il Nord America, l’Estremo Oriente, ecc. Ad esempio, il rapporto previsionale della 90a Conferenza EUROCONSTRUCT mostra una crescita del 4% nel 2021 in Europa, che non è ancora sufficiente per riprendersi dal declino del 2020. Le previsioni indicano che a partire dal 2023 la situazione si stabilizzerà nella maggior parte dei paesi e il mercato colmerà il divario creatosi nel corso di quest’anno. Per quanto riguarda i singoli segmenti di mercato, va notato che il settore dell’ingegneria civile si è dimostrato il meno colpito dalle turbolenze del COVID-19. I settore dei progetti pubblici, sul mercato Europeo, riceverà molto probabilmente una spinta economica. Si prospettano buone opportunità per le aziende in grado di seguire le nuove esigenze di impatto ambientale, di riduzione dei tempi di realizzazione e di gestione degli eventi causati dal cambiamento climatico.
Paesi GCC saranno colpiti duramente – Riccardo Cavallini, EAM South East Europe & Middle East
Il 2021 sarà caratterizzato dalla volatilità economica dovuta a COVID-19. Tuttavia, si prevede che il settore delle costruzioni sarà sostenuto da una serie di pacchetti di stimolo governativi. I mercati emergenti si riprenderanno più tardi rispetto ai Paesi sviluppati. In questo quadro, i CCG stanno affrontando tempi particolarmente difficili a causa della mancanza di liquidità nel sistema e della mancanza di manodopera nei cantieri. Non è chiaro con quale rapidità il mercato dei CCG si riprenderà nel 2021 e negli anni successivi, poiché molto dipenderà dal prezzo del petrolio (diversi valori di pareggio). La tecnologia, l’ambiente, le infrastrutture e la sanità saranno alla base degli investimenti. Definirli come i nuovi punti cardinali contribuirà sicuramente a indirizzare ulteriori azioni commerciali.
Il mercato europeo si riprenderà nel 2021 – Roberto Cecchinato, Sales Area Manager, Western and Central Europe, Northern & West Africa
L’Europa avrà un inizio lento a causa delle misure COVID-19 che limitano ancora la produttività, con un forte rimbalzo a partire dal secondo trimestre e un’accelerazione nella seconda metà del 2021. Nella prima fase, il principale limite sarà un deficit di capacità logistica, nonché una ridotta disponibilità di manodopera a causa dell’aumento delle assenze per malattia e/o delle restrizioni agli spostamenti. I posti di lavoro all’aperto con bassa intensità/concentrazione di manodopera saranno meno influenzati. Si tratta di un’opportunità specifica per i nostri prodotti per il verde e paesaggio (soprattutto attraverso i fornitori online) e per i progetti più piccoli che utilizzano casseforme. Nella seconda parte dell’anno, i benefici dovuti all’iniezione di fondi pubblici sul mercato aumenteranno il livello degli investimenti in infrastrutture, e una maggiore fiducia nel futuro grazie alle vaccinazioni sbloccherà gli investimenti privati. I temi di fondo saranno l’ambiente, l’economia circolare, la riduzione delle emissioni di CO2, la salute e la sicurezza.
La regione dell’Asia Pacifico e l’Africa ne risentiranno – Alessandro Gagliardi, EAM APAC, East & Sub-Saharan Africa
Si prevede che i mercati APAC manterranno alti tassi di crescita, grazie soprattutto alla buona gestione della pandemia da parte delle maggiori economie dell’area: Cina, Vietnam, Singapore, Corea del Sud. L’Indonesia e le Filippine sono le più colpite dal COVID-19 e saranno più lente nella ripresa. Il settore delle costruzioni risentirà ancora della scarsità di forza lavoro a causa delle restrizioni di viaggio e delle limitazioni del flusso monetario. Tuttavia, i governi di tutta l’Asia stanno pianificando stimoli sostanziali per compensare gli effetti della pandemia. I mercati dell’Africa sub-sahariana soffriranno probabilmente della mancanza di sostegno finanziario esterno disponibile e quindi la loro attività economica e la crescita degli investimenti saranno più profondamente influenzate dal rallentamento globale. L’innovazione, la salute e la sicurezza e l’ambiente saranno i punti chiave.
Le crisi multiple possono essere superate con l’ open innovation – Nikola Tosic, CMO
Alla fine del 2020 siamo ancora nella fase caotica della crisi pandemica globale. Si tratta di una crisi sanitaria, sociale e finanziaria di dimensioni senza precedenti. Una volta che la maggioranza della popolazione sarà vaccinata, la società e le imprese cominceranno a tornare alla normalità. Tuttavia, questa normalità sarà molto diversa. Le imprese dovranno capire rapidamente qual è la nuova normalità, quali sono le nuove regole, quali sono le nuove esigenze e come si svilupperanno dopo la crisi. Parallelamente, la società globale accelererà la soluzione di un’altra crisi – quella della sostenibilità – spostando i progetti e le imprese dalla performance di breve termine a quella di lungo termine. La sensazione generale per le aziende sarà quella di cavalcare un’enorme onda in una tempesta, senza alcun controllo. E infine, le aziende dovranno recuperare il ritardo con la digitalizzazione, che accelera drasticamente. Per adattarsi, le aziende dovranno innovare come mai prima d’ora. Il tasso di innovazione dovrà essere aumentato, includendo tutti i dipartimenti di un’azienda, non solo i team di R&D e di progettazione dei prodotti. Le aziende e i manager che adottano l’ open innovation e collaborano di più con clienti, distributori, partner ed esperti, si adatteranno più velocemente. Anche l’industria delle costruzioni, che può apparire meno dinamica, muterà drasticamente a causa dei nuovi trend come l’home working, la digitalizzazione e le sfide della sostenibilità.