Il Report 2019 del WWF sull’inquinamento da rifiuti plastici: criticità e piano di intervento
di Paolo Pirotto, 27 maggio 2019
“La plastica non è un materiale intrinsecamente cattivo, è una invenzione che ha cambiato il mondo. La plastica diventa cattiva per il modo con cui industrie governi l’hanno gestita.” Queste sono le prime parole del Report 2019 del WWF (World Wildlife Fund) sull’inquinamento da plastica nel nostro pianeta.
Il Report descrive uno scenario piuttosto allarmante:
- Il 75% di tutta plastica prodotta nel mondo è già diventata un rifiuto e quasi metà della plastica oggi presente è stata prodotta dopo l’anno 2000,
- Nel 2016 la produzione ha raggiunto i 396 milioni di tonnellate (53 kg/abitante), con conseguente emissione di 2 miliardi di tonnellate di CO2 in atmosfera e si prevede che entro il 2030 la produzione di plastica potrebbe aumentare di un ulteriore 40%,
- Visto che solo il 20% dei rifiuti plastici vengono riciclati, le emissioni di CO2 derivanti dall’incenerimento, uno dei metodi di smaltimento più seguiti per la plastica a fine vita, potrebbero triplicare.
Il WWF nel Report traccia anche le linee guida per un piano di intervento nel quale Governi, Industrie e Cittadini sono chiamati a dare il proprio contributo, nella convinzione che possiamo risolvere il problema globale della plastica se “ognuno si assume la responsabilità delle proprie azioni e se si lavora assieme”. In particolare alle Industrie viene raccomandato di utilizzare plastica riciclata e di promuovere l’economia circolare per minimizzare l’impatto ambientale, mentre ai Cittadini di utilizzare responsabilmente il loro potere di consumatori nei loro comportamenti e scelte di acquisto sui diversi mercati.
Geoplast nasce nel 1974 come società di raccolta e recupero dei rifiuti plastici e ancora oggi questa importante attività costituisce la prima fase del nostro processo produttivo.
Tutti i nostri prodotti – fabbricati con Polipropilene e Polietilene riciclati al 100% – nascono da una visione progettuale che vuole offrire soluzioni alternative ai metodi costruttivi tradizionali, in modo da ridurre l’impatto dell’attività umana sull’ambiente, ad esempio:
- I prodotti Geoplast per l’alleggerimento dei solai e per le fondazioni riducono il consumo di calcestruzzo e le emissioni di CO2 in atmosfera derivanti dalla sua produzione (300kg per mc),
- Le casseforme riutilizzabili evitano l’abbattimento di alberi e l’emissione di agenti inquinanti per la produzione di acciaio e ferro.
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Dal 2005 la cassaforma in plastica Geopanel ha ridotto i costi e migliorato la sostenibilità
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